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livia
Partecipante
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      Eh Alex, il windsurf per me è stato amore a prima vista e non c'è un giorno in sua compagnia che per me non sia speciale; non c'è un'uscita che non ricordi e niente, ma soprattutto, nessuno potrà togliermi quest'amore che, in un'età adulta ed inaspettata, mi ha colto di sorpresa; non si limiterà mai solo al divertimento, io e lui siamo sempre stati in sintonia, ci siamo studiati da lontano, poi lui mi ha fatto l'occhiolino e da allora non ci siamo mai separati.
      Ciò non toglie che la voglia di avere una parola di soddisfazione e di considerazione da parte di chi mi ha seguito all'inizio è quasi altrettanto forte quanto l'amore per questo sport. Sono stanca davvero di dovermi quasi "giustificare" con chi mi dice "ma come, proprio lui? ma se con me è sempre stato disponibile e gentilissimo?!", vorrei che si capisse quanti pugni sull'acqua ci sono stati per aver avuto dopo mesi un bordo assieme planante che, credo, se è durato dieci secondi dico tanto; ti assicuro che non ho mai voluto essere la "prima donna", ma io ho iniziato a planare ad aprile, a novembre è stata la prima volta che mi è passato vicino. Vorrei che si capisse come ci si sente quando, dopo essere passata dal 165 litri al 116, e planandoci a stecca alla prima uscita, ti senti dire "quando sono al lavoro, non mi interessa sapere che c'è qualcuno che plana". E mi fermo perché la lista è lunga. Capisco che il windsurf è uno sport individuale, ma "guarda ho visto che il nostro amico aveva bisogno di un aiuto con la strambata e gli ho fatto vedere come si fa e gli ho dato un po' di incoraggiamento quando non c'è riuscito; invidiosa?" ; queste sono frasi che sono stampate nella mia mente, anche se chi di dovere non se ne ricorderà di certo..
      Ho accumulato tanto e credimi che mi sono fatta tutti i mea culpa del caso, ma sono davvero satura … ci perderò io, ma pazienza. Dopo un anno e mezzo, mi sono trovata a sentirmi dire che non conosco la mia attrezzatura, nonostante ci abbia lavorato per mesi, che l'opinione altrui, sulla mia tavola, vale, a prescindere, più della mia; a questo punto non entra in ballo solo il rapporto "discepolo maestro", per me importantissimo, ma proprio il rispetto per quello che sono riuscita ad imparare con i miei soli sforzi; ed avrei "lasciato perdere" se avessi capito che era un atteggiamento nei confronti di tutti, ma dal momento che per tutti c'è un aiuto, per tutti c'è un consiglio, mentre per me c'è "cercati la risposta su google ed impara da sola", adesso mi cerco un po' di tranquillità lontano da chi dà soddisfazione per i requisiti psico fisici che riveste una persona, e per la sua indiscussa bravura, ma non per chi ci mette passione anche se talvolta con qualche lacrima.
      Io non sarò mai, quando sono sulla tavola, sorridente, perché sono concentrata ed attenta, questo è il mio modo di amare questo sport e purtroppo non sono riuscita a farlo capire. Incasso questo periodo, ancora una volta, e me ne sto per conto mio perché che qualcuno vada su google a cercare il significato della parola "sensibilità" è un'illusione che oramai ho archiviato. La colpa è mia perché pensavo che prima o poi ci sarebbe stato un cambiamento ed in effetti c'è stato, ma con le nuove leve; buon per loro, non lo sanno ma mi devono un caffè, ma direi che visto il nervoso che ho, va bene lo stesso 🙂 .