Pinne.

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  • #13372
    livia
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        Su richiesta di un caro amico, che ringrazio per la fiducia, immeritata, e per l’input,scrivo qualche parola sulle pinne.
        Sono solo poche parole per dare uno sguardo di insieme ad un “mare magnum” di informazioni che, dato il nostro livello di principianti, è sufficiente esplorare solo in superficie senza addentrarci in profondità (spero, per quel che mi riguarda, di rimanere principiante per i prossimi trent’anni perché mi ci vorrebbe una laurea in ingegneria per capire solo la metà di quello che c’è da capire).
        La pinna non è altro che quell’elemento che compone la nostra attrezzatura necessario per dirigere la tavola, compensando il giusto connubio tra angolo di bolina e velocità;
        ce ne sono di vario genere,a seconda di ciò che vogliamo fare, e quindi a seconda dell’attrezzatura di cui disponiamo.
        Mi limito ad indicare tre tipologie, senza aggiungere troppa carne al fuoco, perché per il nostro livello sono, a mio avviso, sufficienti:
        Pinne wave: si usano sulle onde, sono caratterizzate da un profilo molto curvo e vanno da una lunghezza tra i 18 ed i 28 centimetri;
        Pinne free ride: di misura tra i 28 ed i 52 centimetri, che vanno bene fondamentalmente per planare in acqua piatta;
        Pinne freestyle: naturalmente le mie preferite, di limitate dimensioni, tra i 18 ed i 26 centimetri, permettono gli stacchi e manovre; di contro, essendo molto piccole, sono più difficili nella gestire la bolina (n.b. come in ogni situazione, sarà il rider a fare la differenza).
        Questi, come anticipato non sono gli unici modelli di pinna, ma di base sono quelli, credo, che possano interessare per una prima conoscenza.
        La lunghezza della pinna si sceglie in base a due elementi essenziali: litraggio della tavola e metratura della vela, il tutto proporzionato al peso del rider.
        Naturalmente, non va tralasciata la pinna anti alga, molto inclinata allo scopo di far scivolare, “sul profilo inclinato della sua indifferenza” direbbe qualcuno, le alghe, anche le più insidiose.
        Sui materiali e sulle scasse, anche qui si aprono universi paralleli, dai quali è meglio stare lontani; le mie sono per lo più in g10, fibra di vetro, che pesano un “botto”, ma in compenso sono molto resistenti (il che non significa che non sia in grado di distruggerle). Le ultime tre tavole che ho avuto, avevano tre scasse differenti, quella attuale è una slot box, ma davvero non abbiamo bisogno di entrare nel dettaglio dei vantaggi, presunti, percepiti e/o percepibili dagli esseri umani.
        Due parole prima di concludere sullo spin out, mio amico fedele al Morto quando avevo un 116 litri ed una pinna freeride di 23 centimetri; ce ne accorgiamo subito che siamo in spin out, la tavola, durante la planata, non ha direzione, scivola sulla superficie dell’acqua, senza controllo. Tricktionary, per primo ma non solo, imputa lo spin out ad una pinna sbagliata, magari troppo piccola, ma aggiunge che il più delle volte dipende da un assetto sbagliato, troppo arretrato, ecco il perché ho fatto riferimento alla mia situazione al Morto con il 116 litri: in quel caso la pinna era della misura giusta per il litraggio, ma all’epoca, adesso molto meno, ma quando mi agito ci ricasco, ero molto arretrata e la tavola andava in spin out. In questi casi, la cosa migliore da fare è portare il peso in avanti, sul piede anteriore, il che comporta anche una maggiore velocità e durata in planata, nonché una riduzione esponenziale del rischio di fare una catapulta.
        Questo è tutto, se ho scritto in maniera corretta, con i concetti giusti, non lo so; la buona volontà ce l’ho messa; le fonti sono state un mix tra internet, trickitionary (versione spagnola), ed esperienza personale.
        Bacini.

        #13373
        COKERINO
        Partecipante
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            Ti ringrazio per la brevità……..

            #13374
            livia
            Partecipante
            • Disciplina preferita:

                Non è stato facile; ho scritto abbastanza male (l'ho riletto ora), comunque, al di là della forma, il contenuto, mi è stato confermato da fonte autorevole, è giusto.
                L'importante è che sia risultato chiaro per chi me lo ha chiesto; radunare tutte le informazioni, selezionare e capire quale potessero essere veramente utile, ha comportato concentrazione e dedizione, nonché un dizionario di inglese.

                #13375
                COKERINO
                Partecipante
                • Disciplina preferita:

                    Era uba battuta……..

                    #13376
                    livia
                    Partecipante
                    • Disciplina preferita:

                        Lo so tato … smack. il mio professore di italiano mi avrebbe dato un tre per come l'ho scritto.

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