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flaser
Partecipante
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      per Fede:

      le vele sono tagliate in modo tale che la "pancia" o il "grasso" della vela (la curva che compie all'altezza del boma e che corrisponde al "centro velico") abbia la profondità massima in un determinato punto scelto dal velaio che la progetta. Se il "grasso" resta sempre in quel punto la vela è bilanciata, altrimenti se questo si sposta in avanti o indietro la vela diventa nervosa e devi bilanciare con la forza della mano davanti o dietro per compensare, con conseguente più fatica e meno divertimento. Questo accade perché il vento non è costante, ma a raffiche.

      Ora l'albero è determinante per mantenere il grasso in quel punto, se monti un albero troppo curvo di base in una vela che ne richiede uno con una curva meno accentuata accade che La vela funziona in condizioni di vento ideale, però riduce il range di utilizzo, soprattutto diventa molto difficile gestire la vela in condizioni di soprainvelatura (il centro velico o grasso si sposta indietro).

      L'albero ideale è quello che mantiene il grasso della vela sempre nello stesso punto anche quando cambi le regolazioni, cazzi di caricabasso o di bugna, e ti permette di affrontare con la stessa vela il più alto range di vento.

      Ovviamente più la vela ha una superficie ridotta e meno si avverte il problema, ciò non toglie che comunque l'albero corretto è indispensabile per farr funzionare correttamente la vela.

      Fino a qualche anno esistevano differenza più marcate tra alberi, esistevano gli alberi flex top, constant curve e anche altri che non ricordo. ora per fortuna le richieste dei velai si sono uniformate verso alberi constant curve e questo ha fatto in modo che, bene o male, quasi tutti gli alberi siano compatibili con le vele in commercio.

      Però, per i palati fini, rimane ancora qualche differenza… e credo sia di questo che diquisiscono i nostri due cari amici.

      vero?