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La frase era riferita alla condizione di SABATO e a quella temperatura/pressione/umidità. Hai forse visto nebbia o nuvole dal Nevegal? Se rispondi si, allora gli spritz li hai bevuti tu per colazione… 😉
Il vento si origina a causa di differenze di pressione, causate da differenze di temperature o differenze di densità dell'aria.
In quota il vento si genera in base alla disposizione delle isobare e viene detto vento geostrofico. Più in basso, l'intensità e la direzione cambiano a causa della forza di Coriolis (è la forza apparente dovuta alla rotazione terrestre), della forza centrifuga (se il vento si muove lungo una traiettoria curva) e dell'attrito con il terreno: quello che scorre nei primi 3-4.000 metri viene detto vento sinottico. Più in basso ancora, vicino al mare e tra le valli, si generano anche le brezze (perchè qui l'aria si scalda o si raffredda per contatto col suolo). Quindi l'intensità e la direzione del vento risultante sono estremamente dipendenti da fenomeni locali e dalla conformazione del suolo e dei rilievi.
Le isobare ci danno una fotografia di come è distribuita la pressione, purtroppo su scala medio-grande. Non sono così dettagliate per arrivare a spiegare anche i fenomeni locali come le correnti termiche che interessano a noi, ma danno comunque una indicazione parziale delle condizioni di "fondo" sulle quali poi si andrà a sovrapporre il vento termico, che potrà formarsi benissimo anche se "non ci sono isobare" semplicemente perchè il dettaglio delle mappe non è sufficientemente accurato. Ad esempio, la presenza di 4 isobare (quindi 4 hPa) su una distanza di 100Km, origina un vento (geostrofico) di circa 20 nodi, che si riduce (a causa dell'attrito) a soli 6 nodi sul terreno o 12 nodi sul mare (vento sinottico). A quel vento devi poi sommare i venti locali termici (le brezze): in funzione delle reciproche direzioni, il vento sinottico ed il vento termico possono rafforzarsi, indebolirsi o comunque combinarsi tra loro.
Nel caso del Lago poi, entra in gioco anche la particolare conformazione dei rilievi, che incanala e costringe il flusso d'aria a passare sul Fadalto.
La cosa non è affatto semplice, non è sufficiente fare delle osservazioni per poi generalizzarle e prevedere al 100% il vento al Lago. Assolutamente no, a meno di non disporre di una rete fittissima di rilevatori e la conoscenza dettagliata del modello matematico relativo alla zona.
E' possibile però verificare la presenza di determinate condizioni che non andranno ad interferire con il vento termico, ed è quello che facciamo tutti.
Tutto qui. Adesso basta che mi sono stufato.
Un bacione anche a te, e ci vediamo sabato sul Nevegal!